Emergenza coronavirus, Boccia: “Restrizioni saranno prorogate oltre il 3 aprile”. Poi lo scontro con la Regione Lombardia.
Intervenuto ai microfoni di Sky, il Ministro Boccia ha confermato la proroga delle restrizioni, che saranno prolungate per il contenimento del coronavirus. Nel corso della sua intervista non ha risparmiato critiche alle Regioni, riaccendendo le polemiche con la Regione Lombardia.
Boccia sulle restrizioni: “Le misure in scadenza il 3 aprile saranno prorogate”
Il Ministro Boccia ha confermato la proroga delle restrizioni che scadranno il prossimo 3 aprile.
“Le misure in scadenza il 3 aprile inevitabilmente saranno allungate. I tempi li deciderà, come è sempre accaduto, il Consiglio dei ministri sulla base di un’istruttoria che fa la comunità scientifica. Penso che in questo momento parlare di riapertura sia inopportuno e irresponsabile”.
“Tutti noi vogliamo tornare alla normalità, ma prima dobbiamo riaccendere un interruttore per volta. Voglio dirlo a chi dice di aver fretta, prima mettiamo in sicurezza la sanità e le terapie intensive triplicandole, poi lentamente, ripartendo da alcune attività produttive, riaccendiamo un interruttore per volta. Poi toccherà anche alla popolazione e non escludo che gli scaglioni anagrafici possano essere un metodo”.
Il Ministro ha poi confermato l’impegno del governo in favore dei Comuni.
“Se dovesse servire altro lo faremo e i Comuni lo sanno. Non ci sono gare, non c’è burocrazia e non c’è da attendere perché ovviamente siamo dentro una trasformazione epocale anche nei rapporti tra i livelli istituzionali, quindi ci vuole tanta pazienza e buon senso. Ci siamo e rispondiamo in tempo reale in qualsiasi momento”.
Fontana risponde a Boccia: “Quale sarebbe la situazione nel Paese se le Regioni non avessero fatto fronte alla emergenza anche nella fase della sottovalutazione del rischio?”
Boccia inoltre ha parlato delle Regioni, sottolineando come da sole non avrebbero potuto far fronte all’emergenza
Le dichiarazioni di Boccia hanno scatenato la reazione del governatore della Regione Lombardia Attilio Fontana.
“Invito il ministro Boccia a fare il ragionamento inverso. Quale sarebbe la situazione nel Paese se le Regioni non avessero fatto fronte alla emergenza anche nella fase della sottovalutazione del rischio che ha attanagliato il Governo per giorni e giorni? Basti pensare che in Lombardia abbiamo attivato quasi 1000 terapie intensive da destinare all’emergenza e stiamo lavorando a tutto campo anche per ciò che riguarda le altre necessita’. Come ad esempio il reperimento di mascherine e di ventilatori”.
“Quando Boccia afferma che nessuna regione ce l’avrebbe fatta da sola dice un’eresia. Se contiamo i nostri morti è anche a causa di un governo che non ha fatto le zone rosse quando e dove gliele abbiamo chieste. Lo abbiamo chiesto con il supporto della scienza: abbiamo implorato di fare lo shutdown arrivato dopo 2 settimane”.
A stretto giro è arrivata la risposta, o meglio la puntualizzazione di Boccia, che ha voluto chiarire le sue prime dichiarazioni: “Dire che in questa fase di emergenza Covid-19 nessuno ce la fa da solo non e’ una critica alle Regioni ma e’ semplice realismo. Lo ribadisco, nessuno ce la fa da solo. Nemmeno noi“.